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giovedì 6 settembre 2012

E' stata un'esperienza bellissima, mi ha fatto crescere ed imparare ma soprattutto mi ha insegnato a vedere il mondo con gli occhi di un bambino!
Dopo tutto, in noi c'è sempre un qualcosa di un bambino, l'importante è saperlo ascoltare!

martedì 19 giugno 2012

Concludo con una poesia, che da sempre mi colpisce:


Dite:
è faticoso frequentare i bambini.
Avete ragione
Poi aggiungete:
bisogna mettersi al loro livello,
abbassarsi, inclinarsi,
curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto.
Non è questo che più stanca.
E' pittosto il fatto di essere obbligati ad 
innalzarsi
fino all'altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli.
                                                                                                           
                                                                   Janusz Korczak

Guardo in avanti e mi vedo EDUCATRICE, un educatrice pronta a mettersi in gioco per i più piccoli e imparare da loro meravigliose fantasie!













                                                                               
Sono molto soddisfatta di quest'esperienza dato che per la prima volta sono entrata in contatto con bambini così piccoli.
Non sapevo proprio da che parte iniziare, come parlare, come relazionarmi con loro, non sapevo neanche cambiare un pannolino!
Quella che avevo era tanta preparazione teorica universitaria, ma purtroppo nessuna nozione che mi insegnasse a cambiare un pannolino o su come dare da mangiare ai più piccoli.
La mia paura era quella di non essere all'altezza della situazione, ma per fortuna questa paura è andata scomparendo con il passare del tempo, grazie anche all'iuto delle educatrici, sempre disponibii nei miei confronti, con le quali ho instaurato anche uno splendido rapporto di amicizia.
Questa esperienza di tirocinio mi ha fatto crescere e riflettere su cosa significhi essere davvero educatrice.
Tante sono le soddisfazioni che ho ricevuto lavorando a contatto con i bambini, specialmente con i più piccoli. Trascorri con loro la maggior parte della tua giornata, il tempo vola e non te ne accorgi.
Sono i semlplici gesti, come il sorriso di un bambino, i suoi primi passi e il loro stringerti forte che ti fanno capire quanto importante signifchi essere educatrice. Sono le più semplici ma anche le più grandi soddisfazioni che tu possa ricevere.



domenica 25 marzo 2012

In base alle indicazioni scaturite dalla programmazione vengono stabilite, con cadenza settimanale, le attività quotidiane che verranno proposte al nido, utilizzando il diario settimanale attività educatrici.
Tale modulo compilato dal personale educativo nella giornata del venerdi, rimarrà affisso nel salone attività per tutta la settimana e rappresenterà il documento di riferimento per l'impostazione delle attività quotidiane.
L'andamento generale della giornata, e l'esito delle attività e le eventuali variazioni sulla programmazione vengono registrate sul diario giornaliero attività che viene appeso nella bacheca per i genitori.
Tutti gli elementi che caratterizzano un servizio di Asili Nido sono contenuti nella PROGETTAZIONE EDUCATIVA.
La progettazione educativa è finalizzata alla creazione di un ambiente che favorisca l'instaurarsi di relazioni significative tra bambini e adulti, tra bambini e bambini e tra adulti e adulti e prevede la messa in atto di azioni di stimolo differenziate per percorsi di crescita.
Le educatrici programmano le attività in diverse fasi di lavoro, riunendosi in equipe educative per gruppi di riferimento.
Il coordinatore supervisiona l'attività di programmazione incentivando l'acquisizione e l'ottimizzazione di una capacità di gestione e coordinamento delle attività.
All'inizio dell'anno educativo dopo un primo periodo di osservazione diretta dei bambini e delle loro esigenze, le educatrici preparano una programmazione annuale.

sabato 24 marzo 2012

L'inserimento riguarda il bambino ma anche il genitore, è necessario porsi il problema dell'inserimento nella sua globalità: arrivando al nido il bambino non incontra soltanto nuovi adulti e nuovi coetani, ma anche nuove regole, nuovi materiali, tempi e spazi.
L'avvicinamento, la comprensione e l'accettazione di ciascuna di queste nuove dimensioni di esperienza sarà considerato come problema particolare all'interno del problema generale rappresentato dall'integrazione del bambino nel servizio.